fine democrazia
così almeno come ce l´hanno presentata o, quantomeno, come l´abbiamo concepita e finora vissuta, la democrazia non esiste più. Quanto abbiamo creduto contenesse non è stato riscontrato. E’ vero, schiavi e despota non ci sono più - per modo di dire - sempre che tv, informatizzazione, burocrazia e capitalismo non li abbiano egregiamente sostituiti. Corruzione materiale e morale hanno cariato le fondamenta del grande sogno egualitario. (Gli anarchici lo sapevano da mo’). L´incastellatura d’apparenza che ancora regge è abitata dalla politica commerciale che ha come ideali - bene che vada - un progresso legato al Pil e una curva verso l´alto che vorrebbe dimostrare un benessere strettamente vincolato all’accumulo. Ma c’è un procedere che si avvale del sentire in sede del più rinomato sapere. L’epoca razionalistica, eleggendo a supremo e a dogma la sua verità tecnologica e scientista, sta mostrando il suo inumano limite. Come dice Bauman, nella sua società liquida le appartenenze corrispondono ad interessi sempre più di alta frequenza cioè, edonistici, materialistici, commerciali e di potere. Cioè a dire che i valori “prepolitici” di Massimo Fini non fanno più definitivamente testo, non sono più costituenti della nostra cultura. La democrazia è finita perché inumana da un lato, in quanto prodotto di una concezione razionalistica dell’uomo e anche perché la sua nuce sentimentale, cioè il suo bisogno di lealtà non è più nei nostri opulenti corpi. Ma gli uomini non sono ratione sono sentimenti, carne ed estetica. Da lì creano il razionale, non viceversa. In questo spazio qualche spunto per dare voce ai nostalgici di umanesimo.
02.piombo in oro
ci sono dinamiche che muovono il mondo che non conosciamo. Ambiti estranei al nostro impediscono di accedere ad informazioni palesi solo agli adepti. Mentre il popolo si dimena tra moviola e proteste, tra malasanità e corruzione, tra pacifismo e ritorno del nazismo, alcuni umani pensano, ragionano e sentono secondo sistemi che fanno organismi diversi. Così come forse il cane vede in bianconero e non può riconocere il concetto di colore, altrettanto noi. In certe circostanze, la strombazzata valorizzazione del raziocinio non è per nulla sufficiente per cogliere i segni che comunque qualcuno ci dice. Non resta che accreditare la magia. Non resta che iniziarsi, almeno per quel tanto che ci è concesso. Così, insieme alla settimana bianca, all´Iphone per il compleanno e all´abbonamento a teatro, troveremo forse spazio, argomenti, intelligenza e magia per riconoscere il vero che ancora gli economisti allineati ci negano. 100212 |
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