fine democrazia
così almeno come ce l´hanno presentata o, quantomeno, come l´abbiamo concepita e finora vissuta, la democrazia non esiste più. Quanto abbiamo creduto contenesse non è stato riscontrato. E’ vero, schiavi e despota non ci sono più - per modo di dire - sempre che tv, informatizzazione, burocrazia e capitalismo non li abbiano egregiamente sostituiti. Corruzione materiale e morale hanno cariato le fondamenta del grande sogno egualitario. (Gli anarchici lo sapevano da mo’). L´incastellatura d’apparenza che ancora regge è abitata dalla politica commerciale che ha come ideali - bene che vada - un progresso legato al Pil e una curva verso l´alto che vorrebbe dimostrare un benessere strettamente vincolato all’accumulo.  Ma c’è un procedere che si avvale del sentire in sede del più rinomato sapere. L’epoca razionalistica, eleggendo a supremo e a dogma la sua verità tecnologica e scientista, sta mostrando il suo inumano limite. Come dice Bauman, nella sua società liquida le appartenenze corrispondono ad interessi sempre più di alta frequenza cioè, edonistici, materialistici, commerciali e di potere. Cioè a dire che i valori “prepolitici” di Massimo Fini non fanno più definitivamente testo, non sono più costituenti della nostra cultura. La democrazia è finita perché inumana da un lato, in quanto prodotto di una concezione razionalistica dell’uomo e anche perché la sua nuce sentimentale, cioè il suo bisogno di lealtà non è più nei nostri opulenti corpi. Ma gli uomini non sono ratione sono sentimenti, carne ed estetica. Da lì creano il razionale, non viceversa.  In questo spazio qualche spunto per dare voce ai nostalgici di umanesimo. 
 
11.assunzione di responsabilitā

raduno - incompleto - dei siti e dei blog attivi e orientati verso un orizzonte che il teatrino storico della politica non è in grado di raggiungere. Il criterio ideologico, quello capitalistico, quello materialistico e quello edonistico riempiono uno zaino troppo pesante. 
La decrescita, l´etica, il bioregionalismo, la sglobalizzazione, il bando degli ogm, la valorizzazione dei saperi tradizionali, un concezione dell´altro e della realtà non più bidimensionale ma in permanente evoluzione, l´ecologia profonda, la riduzione della pubblicità e del turismo, sono magneti che orientano uniformemente tutti i movimenti qui raccolti. 
Vedremo quanto delle loro intenzioni e bellezze diventerà criterio comune, diventerà cultura dominante.
Nel caso, vedremo come questa cultura, gestirà il dissenso.
 
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La truffa del Debito
Fuori dall´euro del debito
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articoli
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Limiti della Terra limiti del caspitalismo
Prosperità senza crescita
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