aggiornamento del modo
alcuni segnali dimostrano che da qualche tempo anche le istituzioni stanno prendendo consapevolezza che la dimensione materiale legata al solo momento economico è disumana. Altri danno conferma piena che la corsa verso il baratro sia inarrestabile.
35.guerra fisiologica 061114
sulla guerra. Apprezzerei delle considerazioni preopolitiche oltre alle politiche. Queste ultime sono le più accessibili e opinabili e storicamente ineludibili. Quelle prepolitiche non riguardano interessi di parte ma umani. Riguardano la natura dell´uomo i suoi sentimenti, le sue consapevolezze e verità. Se la storia si ripete, se il progresso è solo tecnologico, se le aspirazioni di pace e benessere rimangono generazionalmente sempre identitche a se stesse a mio parere tende a significare che sussistono - nella storia così come la conosciamo - delle dinamiche o una mente, direbbe Bateson - che fa della ridondanza la sua organizzazione per il proprio sostentamento. Così come in natura assistiamo all´infinito nella forma - ogni foglia è differente - e all´identica ripetuta struttura nella sostanza, tanto quanto, avviene per il sostanziale Dna e per il formale aspetto cui soggiace. Così vedendo, la storia, ciò che con questo concetto intendiamo, è prodotto naturale, è natura. Secondo questa premessa, è facile prevedere il futuro: la storia si ripeterà. E per un motivo non banale, per il proprio sostentamento. In natura non sussiste il suicidio. I pochi sentimenti che abbiamo non appartengono a chi li porta. Essi sciamano tra le unità viventi dando loro vita. Quelle migrazioni possono essere viste come un organismo naturale delegato a tenere a registro l´equilibrio. Come spiegarsi altrimenti la costante percentuale dei sessi tra tutte le specie? I pochi sentimenti sono, per sintesi, solo due: attrazione e repulsione, amore e odio. Finché saremo coinvolti e identificati con qualcuno delle forme della natura, ovvero, finché non potremo prendere le distanze - permanentemente - dall´identità, che i contesti nei quali viviamo ci hanno fatto credere d´essere, finché non avremo quanto basta per riconoscere che la nascita genera la storia, fino ad allora non vedo come poter emanciparsi dalle forme materiali ovvero tornare ad essere l´Uno, la sola condizione che non implica la guerra, sia tra clave che strategicamente impiegata come strumento di controllo economico-sociale da parte dei pochi poteri finanziari del mondo. Se l´era dell´acquario dovesse alzare il rischio di condurre l´uomo oltre la propria storia materiale, ne conseguirebbe una riduzione delle guerre. Queste, peraltro trovano humus favorevole nei grandi numeri, entro i quali più facilmente politiche correnti conflittuali di sentimenti hanno le loro ragioni d´essere. Nel grande numero, più facilmente potremo assumere o svolgere il ruolo di chi compie un presunto errore e orrore come sganciare la bomba H o sgozzare un innocente. Se politicamente possiamo e dobbiamo prendere posizione, prepoliticamente quella stessa posizione potrebbe vacillare.
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