"il medium é il messaggio"
uno spazio dedicato al linguaggio, argomento primario ma ancora occulto. Primario perché contiene, impedisce e comuque sempre realizza mediazione. Occulto perché in buona misura è ammantato della razional convinzione che capire sia tutto.
09.Angela della morte 260515
questo articolo di Simone Boscali è semplicemente perfetto. È dedicato a criticare cosa e come il pensiero dominante in parte tralascia per incompetenza, in parte per interesse e in parte non vede.
Ne pagano il dazio tutti. Tuttavia alcuni riescono a emanciparsi fino a riconoscere come Truman Burbank, The Truman Show, che il cielo nel quale avevamo sempre creduto sia un artefatto; come Neo, Matrix, che sia il momento di assumersi la responsabilità di come stanno le cose; come V, V per Vendetta, che possiamo far di meglio, purché la paura di perdere la Bmw non sia superiore a quella di azionare per una vita autentica.
Non solo. Che il motivo di quel progetto e prodotto sia strumentale. Non solo. Che di quella strumentalizzazione paghino, appunto, in molti e ne godano in pochi. Oltre il cielo di cartone, si vede la regia del progetto: contenere le anime affinché siano controllabili, dominabili, facciano meno casino, siano contente delle basse rate per la Bmw.
Ma... mi provoca una considerazione dedicata al linguaggio e alla comunicazione.
Il pezzo di Simone ha un difetto. Parla a chi sa già. È lo stesso difetto che abbiamo quasi sempre e quasi tutti. Chi sa già, oltre a dire dovrebbe impegnarsi a escogitare modalità e linguaggi idonei a chi non ha ancora visto. Diversamente siamo al decalogo, buono per li crea, lettera morta per chi non è in grado di crearlo. L’esperienza non è trasmissibile. In sostanza dedicarsi all´abc - tenendo contro che ognuno ha ed è il proprio universo - in un certo senso è più importante che scrivere un gran bell´articolo. Dedicarsi all’abc, alza il rischio di far uscire il proprio messaggio dall’ambito nel quale è stato creato. Scrivere un bell’articolo, tende a produrre successo e soddisfazione tra gli adepti dell’ambito dal quale è scaturito. Perché? A mio parere chi ha consapevolezza non può ritenersi esente dall´assumersi la responsabilità di aggiornare il proprio linguaggio e i propri modi, affinché gli estranei all´ambito al quale ci riferiamo possano riconoscerlo invece di arroccarsi, fuggire, far finta di niente, non sentire, utilizzare caldi e rassicuranti luoghi comuni. In ogni caso, grazie Simone |
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