raccolgo l´opportunità offerta da Paolo D’Arpini che nel suo blog pubblica un articolo (071113). Una meravigliata considerazione dedicata alla constatazione che, nonostante migliaia di anni di storia, ancora accadono le stesse cose.
Per cultura razionalista siamo indotti alla più o meno inconsapevole teleologica certezza che l´evoluzione umana sia rappresentabile da un grafico con una curva in crescendo. Il nodo è proprio qui. Senza quella più o meno consapevole certezza mai esordiremmo - come si legge nel blog citato -, "A distanza di tremila e trecento anni le cose non sembrano mutate...". Se non per aspetti tecnico-bidimensionali, per i quali effettivamente si può prospettare che un accendino sia l´evoluzione della pietra focaia, non c´è alcuna evoluzione. Il motivo è tanto sorprendentemente semplice quanto convincente. Abbiamo solo pochi sentimenti. Alla fine sono due. Uno di attrazione e uno di repulsione. La combinazione stocastica o causale dei sentimenti obbliga l´uomo ad una continua oscillazione tra quei pochi stati che i sentimenti gli concedono. Da questi si genera tutta la storia. Quindi la storia si ripete per necessità.Solo gli spiritualisti hanno argomenti per sostenere l´evoluzione umana. Resta da vedere se quell´evoluzione che ci porterebbe a vivere di prana e nell´amore reciproco, che ci toglierebbe dalla storia per farci essere Uno, possa effettivamente riguardare tutti o solo alcuni.